Negli ultimi anni nuove famiglie di sistemi dinamici stanno assumendo una importanza sempre crescente grazie al loro significativo aumento in numero, complessità ed diversificazione.

Questi sistemi mal si prestano ad essere trattati con le tecniche tipiche dei controlli automatici e della teoria dei sistemi, ovvero attraverso modelli matematici rappresentati da equazioni differenziali o alle differenze per mezzo di variabili funzioni del tempo e definite nel campo dei numeri reali.

Molti di questi sistemi sono realizzati dall'uomo e sono governati non da leggi fisiche bensì da meccanismi artificiali. Si pensi ai calcolatori, ai sistemi di produzione, ai sistemi di telecomunicazione, ai sistemi informativi aziendali, a sistemi per la gestione del traffico.

Per tali sistemi, i concetti di dinamica e di stato continuano ad essere validi ma il loro comportamento è caratterizzato da uno stato che assume valori non in un intervallo continuo di numeri ma piuttosto in un insieme finito di valori simbolici o logici. Inoltre l'evoluzione dello stato avviene in corrispondenza dell'occorrenza di eventi anch'essi limitati ad assumere valori all'interno di un insieme finito di simboli.

L'evoluzione nel tempo di un sistema con le caratteristiche suddette sembra essere naturalmente descritta da sequenze di occorrenze di cambiamenti discreti. Sistemi con tali caratteristiche, posti in contrapposizione ai sistemi ad avanzamento temporale continuo, possono vengono denominati sistemi ad eventi discreti (DES: Descete Event System).

Intuitivamente un sistema ad eventi discreti si può definire come un sistema dinamico il cui comportamento è caratterizzato dall'occorrenza di eventi istantanei con cadenzamento irregolare non necessariamente noto. Per esempio un evento può corrispondere ad una richiesta di servizio da parte di un utente, all'inizio o alla fine del servizio, etc.

In definitiva i sistemi ad eventi discreti, essendo sistemi creati dall'uomo, non sono governati da leggi fisiche invarianti che vincolano le configurazioni del sistema, ad eccezione dei limiti sulla disponibilità delle risorse e l'ergonomia: ci si può dunque trovare con facilità di fronte ad una possibile esplosione combinatoria.

I due elementi fondamentali dei sistemi ad eventi discreti sono l'evoluzione dinamica basata sull'occorrenza asincrona degli eventi, anzichè sull'avanzamento sincrono del tempo e dalla caratterizzazione discreta delle variabili di interesse che ne rappresentano il funzionamento.